Alessia Zecchini: il sorriso più profondo del mondo

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È bella Alessia Zecchini, campionessa di apnea e detentrice di (quasi) tutti i record mondiali della disciplina. Prendetela come una valutazione oggettiva e non certo di sostanza, perché Alessia esprime tutta la sua bellezza secondo modelli lontani da quelli delle copertine patinate. La muta la copre dalle caviglie alla testa, i capelli stretti sotto il cappuccio della tenuta da gara, gli occhi azzurro mare e il viso nascosti dalle maschere da profondità.

alessia zecchini
Alessia Zecchini con la muta da gara Credits Alex Beldi

La bellezza che Alessia cerca è lì dove possono arrivare solo lei e pochi altri, oltre ai pesci. Una bellezza privata, non adatta ai rotocalchi: i fondali marini non sono disponibili per tutti, non si vendono per due follower e non dettano le mode. Nasce un rapporto profondo tra gli atleti di apnea e il mare; lo abbiamo visto negli occhi della Zecchini mentre ci parlava del suo sport, del suo mondo e della sua ‘profonda’ bellezza.

Dalla piscina all’oceano

Il mare è il motivo per cui faccio apnea: il blu del mare, la sensazione di trovarsi da sola, veramente da sola a decine di metri dalla superficie è lo stimolo migliore per un’atleta apneista”. Se per qualcuno questo concetto potrebbe sembrare stridente con la sfrenata corsa alla notorietà di molti sportivi, per Alessia non c’è niente di più naturale e te lo sbatte in faccia con il suo sorriso e gli occhi pieni di sogni. “In piscina sei circondata da mille persone e sei a un metro dalla superficie: intorno a te non c’è bellezza ma solo la freddezza della vasca e del cloro”. 

Questo, però, non ha mai ostacolato la sua sete di record: Alessia Zecchini, classe 1992, detiene (al 2019) il record di 253 metri in apnea dinamica e 228 metri in apnea con pinne, tutti conquistati in vasca. “Dopo anni passati nelle piscine, avevo perso gli stimoli giusti per immergermi: per questo ho voluto fortemente tornare al mare. Ho ritrovato la voglia e la felicità del tuffo”. Il mare, poi, è un altro ambiente rispetto a una piscina. “L’apnea in mare è una disciplina molto diversa. Le correnti, la temperatura dell’acqua, la luce scarsa: in mare ci sono tanti elementi diversi da considerare ma rendono il tuffo sempre diverso, sempre nuovo. Hai voglia di andare a vedere com’è lì sotto”.

ale zecchini blu hole

Alessia Zecchini oltre i limiti del corpo

Passare dalla piscina al mare, richiede un lavoro ulteriore all’atleta. Controllare la propria mente e i propri pensieri è quasi più importante di controllare il proprio corpo. “Quando sei pienamente consapevole dei tuoi mezzi – ci dice Alessia Zecchini – e sei nel pieno controllo dei tuoi pensieri, puoi spingere il corpo oltre i propri limiti: anzi puoi veramente fare tutto“. Trovare equilibrio mentale, conoscere te stesso, controllare la mente e il corpo: sembrano frasi da social-guru motivazionale, concetti che ti aspetti di sentire dal Montemagno di turno, non da una sportiva.

La campionessa, però, non è arrivata ai vertici mondiali dell’apnea con un like a un video su Facebook. “Rientra tutto nel lavoro di preparazione. È il percorso che ogni apneista fa per andare sempre più in profondità con se stesso”. Profondità, una parola che collega ogni aspetto della vita di Alessia: “capire che è la mente che controlla il corpo e non viceversa, permette di affrontare le gare senza ansia e di ascoltare il tuo battito cardiaco. È un processo che richiede tempo: ogni volta fai un passo in più, un metro più”. Saper controllare il corpo ma anche l’istinto, quello che ti porta a mettere la testa fuori dall’acqua e respirare: “questo è ancora più accentuato in piscina. L’unico stimolo che hai per non riemergere viene da dentro di te: a differenza del mare, in vasca non c’è quella bellezza che ti porta a rimanere sotto, devi volerlo tu”.

I trucchi per non pensare

In mare godi. Vuoi andare sotto, vuoi tuffarti solo per sentirti immersa nel blu sconfinato“. Punti di vista di un atleta che a qualcuno potrebbero impressionare. Personalmente, se mi trovassi nelle situazioni in cui Alessia gode di più, ci sarebbero un paio di pensieri (almeno) che mi martellerebbero la testa: “in quel momento non devi pensare a niente. Ogni pensiero potrebbe distrarti da quello che stai facendo: un attimo di distrazione e si apre la glottide, l’aria entra nei polmoni e, se sei già a 60-70 metri, non torna nella bocca e devi abortire il tuffo”. 

Non pensare a niente se non a quello che stai facendo. Pare facile e anche questo è un processo a cui Alessia Zecchini è arrivata col tempo. “Per imparare a concentrarmi ed estraniarmi, vado in bicicletta senza ascoltare la musica. Me lo ha insegnato il mio allenatore. Ogni volta che pedalando mi passa qualcosa in mente, mi fermo e ricomincio. Parti per mezz’ora, arrivi a pedalare per un’ora e mezza: poi 4 minuti senza pensieri non sembrano nemmeno tanti”.

alessia zecchini italia

Alessia Zecchini, obiettivo olimpico

A livello internazionale, i movimenti apneisti sono in crescita. Nelle gare internazionali ci sono sempre più atleti provenienti da tanti Paesi diversi. Una crescita che vede le atlete in prima fila: “ormai siamo più di dieci atlete ad essere arrivate oltre i 100 metri (con pinne n.d.r.) e ogni anno emergono nuove apneiste”. A fronte di questa crescita, però, manca ancora il riconoscimento che ogni sport cerca: le olimpiadi. L’apnea, oltre a essere ancora considerata uno sport estremo (un ostacolo per il riconoscimento del CIO) ha, attualmente, due federazioni internazionali che dettano legge.

In italia la disciplina è regolamentata dalla FIPSAS che rientra nella CMAS (Confederation Mondiale des Activites Subaquatiques), l’organo internazionale che regola le attività dell’apnea sportiva. Quest’ultimo è riconosciuto dal CIO, anche se l’apnea sportiva non è ancora entrata tra gli sport olimpici. “La speranza – ci dice Alessia Zecchini – è di vedere questo magnifico sport alle olimpiadi di Los Angeles“. Inutile dire che la campionessa italiana ha tutta l’intenzione di esserci, nel frattempo c’è la prossima stagione agonistica e l’obiettivo della regina degli abissi è chiaro: “vincere tutto”. 

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