La Iglesia Maradoniana, quando il calcio supera la vita reale

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Nel mondo ci sono innumerevoli religioni, ognuna predica il proprio Dio e molte volte vanno in contrasto tra di loro scatenando conflitti. La religione che però più interessa a noi de L’Atleta, è la piccola, ma nemmeno troppo, iglesia maradoniana. Pacifica, finché non si parla di Pelè, e che segue le gesta di un D10S in carne ed ossa.

L'altare de "La Iglesia Maradoniana"
L’altare della Iglesia Maradoniana

La Storia della Iglesia Maradoniana

Questa affascinante storia ha inizio a Rosario. Una sera due giornalisti argentini iniziano goliardicamente a festeggiare il compleanno di Diego Armando Maradona come se fosse il giorno di Natale. “Hola Ale, sono Hernan, Buon Natale” “Ma cosa hai bevuto?”. “Pensa Ale, che giorno è oggi?” “Hai ragione, oggi è nato il nostro Dio”. Così è nato tutto. In modo scherzoso e goliardico, come si direbbe in questi casi, “a tarallucci e vino”. Quella sera il brindisi che fecero quei 2 amici viene considerato il primo brindisi del Natale Maradoniano. Il rito si ripete l’anno successivo e quello dopo ancora, fino ad arrivare al 2001, anno in cui i due decidono di organizzare qualcosa di diverso.

Per il giorno di “Natale”, Alejandro ed Hernan, organizzano un pranzo invitando tutti i loro amici che avrebbero potuto seguire il loro stesso culto. “Chiamiamo gli amici Maradoniani” “Ah, quindi ci chiamiamo Maradoniani? Ma se è il nostro Dio allora siamo una chiesa”. “Hai ragione, siamo la Chiesa Maradoniana (Iglesia Maradoniana). 120. 120 persone riunite in un pranzo esclusivamente per festeggiare la nascita di Maradona, il Dio del calcio. Follia! Fiumi di vino, birra e piatti tipici argentini per brindare a D10S. In Italia probabilmente se qualcuno facesse dei propri idoli calcistici, come possono essere Del Piero, Totti o Maldini, la propria religione verrebbe portato in fretta e furia in un ospedale psichiatrico.

La celebrazione di un matrimonio nella Iglesia Maradoniana
Matrimonio celebrato nella Iglesia Maradonia

La Pasqua maradoniana

In Argentina non è così, il “Futbol” e soprattutto Maradona sono un qualcosa che va al di là di tutto. Perciò questa religione ha preso piede prima in tutto il Paese, poi in tutto il Sudamerica, accogliendo sempre più fedeli, fino ad arrivare ai giorni nostri. Il 22 giugno 2002, si è festeggiata la prima Pasqua Maradoniana. Sì hanno inventato anche la Pasqua. Il giorno, il 22 Giugno, non è una data qualunque. E’ il giorno in cui Diego mise al tappeto la Nazionale inglese e il giorno in cui lo si accostò per la prima volta a Dio. Il 22 giugno è il giorno de “La Mano de D10S”. Oltre al solito pranzo e alla solita bevuta in nome di Diego, in questo torrido giugno argentino, c’erano anche da celebrare dei battesimi. 42 per l’esattezza. Ok, forse stiamo un po’ esagerando, il battesimo potrebbe essere eccessivo.

I fedeli dovevano predicare un giuramento sulla Bibbia Maradoniana (l’Autobiografia del campione argentino), e successivamente simulare proprio il gol di mano contro l’Inghilterra. Da quel giorno la Iglesia è andata in crescendo, fino ad arrivare a più di 800.000 seguaci, tra i quali nomi illustri come Ronaldinho, Owen e Riquelme, tutti uniti dalla passione per il bel calcio e soprattutto dall’ammirazione verso Diego Armando Maradona.

"La Mano de D10S"
Inghilterra-Argentina. La “Mano de Dios”

I comandamenti della iglesia maradoniana

Maradona, per i tifosi argentini non è stato un semplice uomo. E’ stato colui che ha risollevato il Paese, una Nazione che usciva dalla feroce dittatura di Videla e che era ancora alla ricerca di sé stessa. Maradona li ha aiutati ad uscire dal tunnel, ha abbattuto ogni barriera, tutti gli argentini in quei momenti erano attaccati ad ogni mezzo di comunicazione possibile per seguire le partite della Nazionale. Ha ridato vita, lustro, e forza di volontà ad un Paese meraviglioso di cui sono personalmente innamorato. Maradona è stato questo e molto altro e perciò, oltre alla Chiesa, ai battesimi e alla Pasqua, sono state inventate preghiere e soprattutto i 10, numero non casuale, comandamenti. Ok, con questo siamo andati decisamente oltre.

  1. La palla non si sporca, come disse Diego nel suo discorso d’addio al calcio (la pelota no se mancha)
  2. Amare il calcio sopra ogni cosa (Amar el futbol por sobre todas las cosas)
  3. Dichiarare il tuo amore incondizionato per Diego e per il bel calcio ( Declarar tu amor incondicionale por Diego y el buen fùtbol)
  4. Difendere la maglia argentina, rispettando la gente (Defender la camiseta argentina, respetando a la gente)
  5. Diffondere i miracoli di Diego in tutta l’Universo (Difundir los milagros de Diego en todo el universo)
  6. Onorare i templi in cui Diego ha professato e le sue vesti sacre (Honrar los templos donde predigò y sus mantos sagrados)
  7. Non proclamare Diego a nome di un unico club (No proclamar Diego a nombre de un unico club)
  8. Predicare i principi della Chiesa Maradoniana (Proclamar los principios de la Iglesia Maradoniana)
  9. Adottare Diego come secondo nome e darlo a tuo figlio (Llevar Diego como segundo nombre y ponerselo a tu hijo)
  10. Non vivere alienato dalla realtà e non renderti inutile (No ser cabeza de termo y que no se te escape la tortuga)

IL “DIEGO” (PADRE) NOSTRO

Diego nuestro que estas en la tierra,    (Diego nostro che sei in Terra,

santificada sea tu zurda,                          sia santificato il tuo mancino,

Venga a nosotros tu magia,                     Venga a noi la tua magia,

háganse tus goles recordar,                    che i tuoi gol siano ricordati,

así en la tierra como en el cielo.             Così in Terra e così in cielo,

Danos hoy una alegría en este día,         Dacci in questo giorno la felicità

y perdona aquellos periodistas               e perdona quei giornalisti,

así como nosotros perdonamos              così come noi perdoniamo,

a la mafia napolitana.                                la Mafia napoletana.

No nos dejes manchar la pelota              Non farci sporcare la palla 

y líbranos de Havelange..                          e liberaci da Havelange…

Diego.                                                           Diego).

Il Murales di Maradona a Napoli
Il murales raffigurante Maradona a Napoli. “Dios Umano”

Maradona e San Gennaro

E’ vero, forse gli argentini sono esagerati, come dargli torto però. Ovunque si sia fermato, Diego ha cambiato totalmente le persone. Murales, santini, personaggi del presepe: Maradona è ovunque anche a Napoli, e guai a chi prova a dire qualcosa in contrario. Masaniello e Maradona, sono i due eroi popolari di Napoli. Siamo poi così diversi noi italiani dagli argentini? No, anzi forse loro hanno dimostrato più creatività e passione nell’idolatrare, oggettivamente al limite della follia e del trash, una persona che almeno nel rettangolo verde di gioco e in un modo del tutto peculiare, era una vera divinità.

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