Caster: la storia di un’arte, raccontata dai suoi artisti

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Cos’è un caster e come nasce il suo mestiere? Per poter rispondere ad una domanda simile, bisogna chiedere a chi di dovere, e noi l’abbiamo fatto. Gli esclusivi ospiti della seconda puntata di AtleTalk Live sono Simone AKirA Trimarchi e Francesco Sarengo Papa. Per anni narratori diretti dell’esport italiano, AKira e Sarengo hanno lavorato insieme per ESL, anche se mai per lo stesso titolo competitivo. Caster da generazioni, hanno visto, e soprattutto raccontato, i più grandi tornei del panorama esportivo.

Caster, la storia di un'arte raccontata dai suoi artisti

Caster, istruzioni per l’uso

Il ruolo del caster esport ha visto la sua consolidazione con l’avvento di Twitch. Prima del 2010 esistevano numerose piattaforme che competevano l’una con l’altra ed era difficile stabilire un’utenza unica e la creazione di una community. Quando pubblico e spettacolo si sono concentrati su Twitch, tutto è stato più facile. Ma il mestiere del caster non è concentrato unicamente online. Per quanto la situazione storica attuale abbia costretto un ri-arrangiamento della professione, l’esport vive anche e soprattutto di eventi live. Biglietti, sponsorizzazioni, spettacolo, la fortuna del settore è dovuta a tutti i suoi interpreti, raccontare la storia che viene messa in atto è solo una piccola parte di un’arte. “I caster sono artisti, perché si mette in piedi uno show. Gli attori sono i players, ma tu sei il narratore“, ci racconta AKirA.

Quando a entrambi gli ospiti viene chiesto come si fa a diventare caster, Sarengo non ha dubbi: “Buttati, devi iniziare a provare, se senti di volerlo fare“. Akira invece ci scherza su “Per diventare un caster bravo dovresti innanzitutto rubare la voce di Sarengo“. Francesco ride, quasi imbarazzato, ma quando si tratta di snocciolare informazioni preziose non si tira indietro. “Le capacità base che bisognerebbe avere sono due, fondamentali: sapere di cosa si parla e sapere intrattenere“. Con pratica e studio continuo, i risultati arrivano da soli. Riascoltarsi, fare un corso di dizione, sono cose che spianano la strada verso il successo, dove l’effetto finale dovrà essere quello di riuscire ad intrattenere fornendo un contenuto.

Caster esport, l'arte raccontata dai suoi artisti
“Le capacità base del caster sono due, fondamentali: sapere di cosa si parla e sapere intrattenere”

La passione è al centro di tutto

La passione per quello che si fa, come in ogni lavoro, è il segreto (mica tanto segreto) per fare le cose per bene. Nel mestiere del caster, come in quello del telecronista sportivo, l’amore deve essere quasi “poligamo”. Bisogna essere innamorati del proprio impiego, sì, ma anche del gioco che si va a raccontare. L’empatia, o la capacità di trasmettere le emozioni, è quella cosa che permette agli altri di ricordarsi non solo della partita che hanno appena visto, ma anche di chi l’ha raccontata. Non è un caso se ancora oggi riecheggiano nei cuori dei tifosi di tutto il mondo frasi come: “Andiamo a Berlino Beppe”, o “Faker’s shockwave, will find them all!”. Nessuno in Italia dimenticherà mai i nomi di Bruno Pizzul, Guido Meda o Ciccio Valenti, proprio perché le loro cronache, hanno lasciato molto più che un mero racconto dell’evento.

Come ci ricorda Federico Marconi, si dice sempre che il telecronista non dovrebbe essere il protagonista di quello che si vede. Ma quanto è ancora vero questo concetto? Quando un telecronista è un personaggio di spicco, si ha come un’ombra sul contenuto, che dovrebbe arricchirne la luce. “Le ombre servono perché danno risalto alle luci, quando sono troppe, la luce è coperta“. Le parole, quasi poetiche, di Sarengo, ci ricordano che anche nelle partite noiose, dove si ha poco da dire, bisognerebbe rimanere sinceri senza oscurare le poche luci che uno spettacolo di basso livello può provare ad offrire. L’AtleTalk è un appuntamento settimanale, con tante interviste e racconti ai più grandi protagonisti di sport ed esport, ed è live, sul canale Twitch di Atleta League, ogni martedì e giovedì sera.

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