Carlos Tevez: da Fuerte Apache al tetto del mondo

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Carlos Tevez è la perfetta rappresentazione dell’Argentina. Nato nel nulla e senza nulla, una storia travagliata già prima della nascita ma con i sogni, apparentemente irrealizzabili, dentro le scarpe.

Uno dei tanti murales dedicati a Tevez a Fuerte Apache
Uno dei tanti murales dedicati a Tevez a Fuerte Apache

Infanzia

Per capire chi è veramente Carlos Tevez basterebbe conoscere i suoi primi 10 mesi di vita. Viene alla luce orfano di padre, all’anagrafe viene registrato come Carlos Martinez, cognome della madre. Ma allora dove salta fuori Carlos Tevez? La madre biologica lo “abbandona”: capisce che non è in grado di crescere un bambino da sola, e lo affida così agli zii, i Tevez. A dieci mesi è vittima di un grave incidente: la famiglia sta sorseggiando un mate quando il bollitore si rovescia e l’acqua finisce sul neonato. Rimane in terapia intensiva per due mesi e porterà per sempre delle evidenti cicatrici su tutto il corpo. Una volta uscito si stabilisce definitivamente a casa degli zii, che lui chiama mamma e papà. Vive nel barrio di Fuerte Apache. E’ un luogo suburbano dove cresci sopravvivendo e alle volte non è la miglior prospettiva. “A volte quando giocavamo a calcio iniziavano gli spari e i colpi ci passavano sopra la testa. Non ne avevamo coscienza, eravamo bambini“.

La grande passione di Carlitos è il calcio e lui è maledettamente bravo. Lo nota l’Argentinos Juniors, le “cipolline” di Maradona, ma lui non vuole lasciare la sua squadra, si sentirebbe un codardo ad abbandonare i suoi amici e poi ha un sogno, il Boca Juniors. Dopo qualche anno arriva la chiamata della vita: lo vuole proprio il Boca. Carlos è al settimo cielo, si mette alla prova, la supera ed entra nelle giovanili ma per essere ufficialmente tesserato dalla società ha bisogno della firma della madre biologica. “Mia madre è Adriana Martìnez moglie di Segundo Tevez, perché non bastano le loro firme?” avrebbe detto Carlos scoprendo dunque la verità. Sua madre, quella biologica, è Fabiana quella che lui chiama zia. Lui però, si sente un Tevez e vuole che quel cognome sia presente sul suo documento d’identità così a quindici anni viene adottato da suo “zio” Segundo.

Carlos con la Coppa Intercontinentale
Carlos Tevez con la Coppa Intercontinentale

La gloria eterna e l’Inghilterra

E’ un predestinato. Il 21 ottobre 2001, a diciassette anni, fa il suo esordio in prima squadra contro il Talleres. Sono subito faville in prima squadra: 11 gol l’anno seguente, quello della completa consacrazione. Nel 2003 vince il campionato argentino ma i successi più importanti arrivano qualche mese dopo. Il suo è un Boca stellare, allenato da Carlos Bianchi, che ritroveremo senza particolari acuti anche nel nostro calcio: ci sono Abbondanzieri, Burdisso, Delgado e Barros-Schelotto; ma mancano due pilastri della squadra appena ceduti in Europa, Riquelme e Martìn Palermo. Quella squadra vincerà tutto, prima la Copa Libertadores, in finale contro il Santos di Robinho e successivamente l’Intercontinentale battendo il Milan di Ancelotti ai rigori. Il piccolo Carlos, il bambino che a dieci mesi era già in fin di vita, è salito sul tetto del mondo.

Nel dicembre del 2004 viene acquistato dal Corinthians e nonostante lo scetticismo iniziale di un argentino in terra carioca, Carlos porterà il Timao alla vittoria del campionato. Lo porta in Europa il West Ham ma con gli Hammers il feeling non sboccerà mai anche a causa di qualche problema fisico di troppo. Il 10 agosto 2007 lo vuole Sir Alex Ferguson, uno a cui non si può dire di no. Sbarca a Manchester, sponda United, per 12 milioni di euro. Vince tutto, ancora: 2 volte la Premier League, la Champions e di nuovo l’Intercontinentale, che nel frattempo è diventato Mondiale per Club. L’estate del 2009 però arriva la separazione e passa così all’altra sponda di Manchester. Il primo anno servirebbe per ambientarsi, ma lui realizza 29 reti in stagione. L’anno successivo Roberto Mancini gli affida la fascia da capitano e Carlos si laurea capocannoniere della Premier. Il 2012 è un anno d’oro per i Citizens, un po’ meno per Carlos che litiga con l’allenatore e vede il campo sempre meno. Riesce però a laurearsi per la terza volta campione d’Inghilterra, il 13 maggio, in una delle partite più pazze nella storia del calcio.

Carlos Tevez con la Champions League
Carlos Tevez con la Champions League

Torino, Shangai e il ritorno da eroe

Il 26 giugno 2003 lo acquista la Juventus, fiutando un affare da manuale visto che viene acquistato per soli 9 milioni di euro. Arriva con la fama del bad-boy ma nel nostro Paese si rivela uno dei leader della Juventus. In due anni sotto la Mole conquista due Scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa e prende parte alla finale di Champions League persa contro il Barcellona. 50 gol in 96 partite ma non basta, è insofferente, vuole tornare a casa. Il problema è che il Boca è in una situazione complicata e non potrebbe permettersi il cartellino. La Juve dal canto suo capisce le esigenze del ragazzo e dopo due anni meravigliosi decide di andare incontro alle richieste. Carlitos torna a casa, dove ad attenderlo c’è una folla impazzita. Lo stesso anno riporta gli Xeneixes sul tetto d’Argentina. Sembrerebbe l’epilogo perfetto per questa storia ma l’Apache non si ferma.

Il 29 dicembre 2016 arriva a casa un’offerta dello Shangai Shenua: quaranta milioni di euro l’anno. Quaranta! A Fuerte Apache a malapena si riusciva ad avere qualcosa in tavola ora diventerebbe il giocatore più pagato al mondo. Non può rifiutare. In Oriente ovviamente non si trova sin da subito e dopo un solo anno fa ritorno a casa, vince nuovamente il campionato ma esce sconfitto dalla finalissima di Libertadores contro il River Plate al Bernabeu. L’anno seguente è travagliato sia per lui che per tutto il Boca: l’eco di quella partita rimbomba ancora nelle orecchie di giocatori e dirigenti. Si riscatta però quest’anno, riportando il Boca per la quarta volta sul tetto d’Argentina.

Tevez esulta ricordando al mondo intero da dove viene
Carlos Tevez esulta dopo un gol ricordando al mondo intero da dove viene

Fuerte Apache

Spiegare chi è Tevez per un tifoso del Boca e per tutti gli argentini, è molto semplice. Non è il giocatore più forte che quella meravigliosa terra ci ha regalato, solo nell’era moderna basta pensare a Lionel Messi, Se chiedi a un argentino di scegliere tra i due però, in molti direbbero “l’Apache”. Tevez per gli argentini fa parte di quell’olimpo di intoccabili, capitanato ovviamente dal più grande di tutti Diego Armando Maradona, ma che vede subito sotto Riquelme e proprio Tevez.

E’ la rappresentazione perfetta dell’Argentina: è nato nel nulla, viene da un barrio ai limiti dell’umanità, ha giurato amore eterno alla propria squadra del cuore ma a differenza di tutti loro, è riuscito a coronare il suo sogno. Carlos è un figlio del popolo che in ogni gol ricorda da dove viene, perché lui non ha dimenticato nulla, ricorda tutti i suoi amici, anche quelli che non ci sono più (tanti), perché, “non puoi sapere dove vai, se non sai da dove vieni”.

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